La liquidità implicita di un ETF

Quando vogliamo valutare la liquidità di uno strumento finanziario la prima idea che ci viene in mente è quella di andare a verificarne la quantità scambiata sul mercato. Se uno strumento ha un alto volume di negoziazione significa che posso venderlo od acquistarlo con relativa facilità. Non farò sostanzialmente fatica a trovare una controparte. Vale anche per l’ETF? La risposta è no, per gli ETF dobbiamo valutare un fattore diverso, la liquidità implicita.

Partiamo da una delle differenze di base tra un ETF e, ad esempio, un’azione. Le azioni scambiate in un determinato momento in borsa sono un numero fissato e quindi in caso di un forte aumento della domanda o dell’offerta potrebbe verificarsi un problema di liquidità, di mancanza di incrocio tra domanda ed offerta.

Con gli ETF il ragionamento è completamente differente. Sappiamo infatti che questo strumento “lavora” su due livelli. I Partecipanti Autorizzati hanno la possibilità di creare o distruggere quote di ETF, a seconda della domanda, semplicemente acquistando sul mercato primario il relativo paniere di strumenti sottostanti.

Grazie a questa struttura “aperta” è quindi molto semplice per un PA soddisfare un improvviso aumento della domanda od un eccesso di offerta. L’unico limite rimane quello legato alla liquidità del sottostante. Se il PA non riesce più a comprare o a vendere gli strumenti che fanno parte del paniere sarà nell’impossibilità di creare o distruggere quote di ETF.

Per questo motivo con gli ETF si ragiona in termini di liquidità implicita, ed in particolare della capacità di creare o distruggere quote di etf senza intaccare gli equilibri di mercato del sottostante.

Ma allora i volumi non servono a niente? Non proprio. I volumi possono essere un ottimo indicatore dell’appetibilità dell’ETF ma non potranno darci indicazioni affidabili sulla liquidità dello strumento. Per questo motivo è molto importante “studiare” l’ETF cercando di capire quale sia il sottostante che lo “anima” e la liquidità di quest’ultimo. Da questo punto di vista, ad esempio, un etf sintetico è sicuramente più liquido rispetto ad un etf a replicazione fisica.