Tipologie di ETF

Al 31 marzo del 2017, solo su Borsa Italiana, sono quotati 1177 ETF. 44 nuovi ETF sono stati ammessi alla quotazione solo nel primo trimestre del 2017. Ogni giorno si realizzano in media (1° trim. 2017) 11.537 contratti per un controvalore di oltre 300 milioni di euro.

Queste cifre ci danno contezza della grande diffusione raggiunta dagli ETF in Italia ma i dati sono altrettanto importanti anche sui mercati internazionali. Il crescente interesse da parte degli investitori è sicuramente legato anche alla vasta tipologia di ETF tra cui si può scegliere di investire.

Considerando le veloci evoluzioni del mercato presentiamo qui di seguito quelle che sono le principali tipologie di ETF attualmente presenti sul mercato e, per comodità di trattazione, li suddividiamo in 3 grandi macrocategorie: ETF Standard, ETF strutturati ed ETF attivi.

ETF Standard

La categoria degli ETF standard comprende tutti gli ETF che investono su determinate classi di attività, zone geografiche o settori industriali.

Una prima suddivisione è la classica ripartizione tra Azionari, Obbligazionari, Monetari, Valuta, Materie prime e Real Estate. Ci sono poi Etf che investono in particolari aree geografiche od in particolari settori industriali (i cosiddetti ETF Tematici). Tra gli obbligazionari vi sono etf che investono in governativi, in corporate, in titoli indicizzati all’inflazione o ad alta cedola.

Nella home page della sezione ETF di Borsa Italiana si può consultare il menù contenente tutte le tipologie presenti. Ci soffermiamo soltanto su alcune tipologie che meritano due parole di spiegazione in più.

Gli ETF Style

Questa particolare “famiglia” di ETF si suddivide in  Market Cap ETFs e Value Style ETFs. I primi investono in titoli azionari selezionandoli in base alla loro capitalizzazione di borsa (numero di azioni X valore azione). Abbiamo così ETf Large Cap (solo titoli ad alta capitalizzazione), Mid Cap (titoli con una capitalizzazione media) e Small Cap (titoli con una capitalizzazione bassa). Affronteremo nella sezione “Temi” cosa significa questo tipo di selezione e come inserirli in una strategia di investimento.

I Value Style ETFs investono in titoli azionari selezionandoli in base al loro prezzo o alla dinamica dei loro rendimenti.

In particolare abbiamo gli ETF Value che selezionano azioni il cui prezzo di mercato è considerato inferiore rispetto al vero valore dell’azione.

Gli ETF Growth investono invece in titoli azionari i cui dividendi sono attesi ad un ritmo di crescita superiore rispetto alla media del mercato.

Infine gli ETF Blend mettono assieme criteri Value e Growth.

È bene ricordare che i criteri Style appena citati sono calcolati sempre su parametri borsistici e non su parametri fondamentali legati alla capacità economico reddituale delle società quotate. Una azienda considerata Growth in borsa può non esserlo in termini fondamentali. L’aumento dei dividendi può non essere accompagnato da un aumento di cash flow ed utili della società.

Gli ETF Strutturati

Si tratta di ETF che, in conformità con la direttiva comunitaria UCITS III, si pongono come obbiettivo non la semplice replica di un indice ma attuano delle strategie di posizionamento lunghe o corte sull’indice di riferimento. In particolare abbiamo:

Gli ETFs a leva: strategia di investimento con amplificazione dei risultati attraverso meccanismi di “leva”, scommettendo, di fatto, nell’andamento positivo dell’indice di riferimento.

Gli ETFs short: strategia di investimento che simula la vendita allo scoperto del paniere sottostante all’ETF, scommettendo, di fatto, nell’andamento negativo dell’indice di riferimento.

Gli ETFs covered: strategia che investe simultaneamente con posizione lunga e corta (attraverso l’uso di opzioni) sull’indice di riferimento.

Gli ETF Attivi

I nuovi arrivati nell grande famiglia degli ETF sono i cosidetti ETFs attivi. Si tratta di una evoluzione interessante nel panorama dell’investimento collettivo e che possiamo definire come l’introduzione del concetto di extra-rendimento negli ETFs.

Abbiamo detto molte volte che la gestione degli etfs è tradizionalmente di tipo passivo (replica di un indice), gli Etf Attivi mirano invece ad otterenere un rendimento più alto rispetto all’indice di riferimento e per farlo mettono in atto una serie di strategie che cambiano dinamicamente la composizione del portafoglio sottostante.

Attualmente su Borsa Italiana sono in quotazione 11 strumenti tra azionari, obbligazionari, liquidità e flessibili.