Investimento in ETFs. L’approccio multifattoriale

L’avvento degli smart beta ha incentivato gli investitori nel selezionare strumenti creati con criteri fattoriali. L’investimento in ETFs con l’approccio multifattoriale è lo step successivo e, dati statistici alla mano, sembra offrire buone opportunità.

Investire utilizzando criteri fattoriali significa selezionare le attività finanziarie nelle quali impegnare i propri soldi utilizzando come strumento di giudizio alcuni fattori economico-finanziari. Nel campo azionario, i sei fattori più noti sono: value, size, momentum, low volatility, yeld e quality.  Ognuno di questi fattori mira a selezionare titoli che possano fare meglio rispetto alla media di mercato (meglio in termini di rendimento o di minor volatilità).

Gli ETFs smartbeta hanno fatto conoscere, ed apprezzare, agli investitori questo metodo di selezione dei titoli tanto da farlo divenire uno dei più diffusi ed utilizzati.  Leggendo la relazione sugli Smart Beta ETFCG 2017 si scopre però qualcosa di più:  alla base del 45% degli afflussi verso gli ETF smart beta nel 2016 c’era una strategia multi-fattoriale. Una strategia che cerca, attraverso la combinazione di diversi fattori, di aumentare le possibilità di sovra-performance rispetto ad un investimento passivo standard.

L’approccio multifattoriale è il presente – e sicuramente il futuro – dell’investimento in ETFs e porta con se alcuni vantaggi non indifferenti:

  1. L’introduzione di una differenziazione fattoriale che porta ad una sovra performance potenzialmente più stabile
  2. Eliminazione dei rischi di timing attraverso una strategia che si basa sul buy and hold di lungo periodo
  3. Selezione del fattore migliore per ogni società inserita nel paniere grazie a periodici ribilanciamenti

L’approccio multifattoriale può essere applicato con due metodologie differenti. Una prima metodologia segue un criterio di selezione di tipo integrato o “a zuppa”. In parole semplici si scelgono le azioni che raggiungono un buon punteggio in più fattori differenti. Una seconda metodologia segue invece un criterio misto o “Lego”, con questo criterio si selezionano, in maniera indipendente, le singole esposizioni fattoriali da inserire in una asset allocation costruita partendo da una valutazione macroeconomia di base.

Presto sul nostro sito saranno disponibili i primi portafogli multifattoriali.