Asset allocation. Approccio Top-Down e Bottom-Up

Quando si parla di asset allocation ci si riferisce a tutto ciò che riguarda il modo nel quale vengono distribuiti i fondi disponibili tra le varie tipologie di attività finanziaria. Per mettere in pratica una asset allocation si possono seguire due approcci principali (da cui ne discendono molti altri): top-down e bottom-up

Questi due approcci hanno uno scopo comune: selezionare i titoli più redditizi. Per ottenere questo scopo gli investitori possono valutare i mercati mettendo a fuoco elementi differenti, vediamoli di seguito.

Un primo approccio alla definizione dell’asset allocation può partire da uno sguardo molto ampio sulla “salute” dell’economia mondiale procedendo successivamente a “colpi di zoom” e valutando poi le macro asset (azioni, obbligazioni, materie prime), poi i settori, le zone geografiche e, via via che l’obbiettivo ingrandisce, si arriva alla situazione microenomica di singole società. Un approccio dall’alto verso il basso (top-down). L’obbiettivo di questo “volo” è quello di identificare, man mano che ci si avvicina al suolo, le opportunità migliori nelle quali investire i fondi, le asset/zone geografiche/mercati/titoli che meglio sapranno sfruttare le condizioni economiche generali.

Una seconda tipologia di approccio alla realizzazione di un asset allocation parte da una prospettiva diametralmente opposta alla precedente. Si parte da singoli titoli o mercati e, in maniera semplicemente cumulativa, si arriva a definire l’asset allocation globale. L’asset allocation che ne deriva è, quindi, una semplice sommatoria di singole strategie che possono risultare del tutto autonome ed indipendenti una dall’altra. Un approccio che definiremo dal basso verso l’alto (bottom-up). La selezione dei singoli titoli o mercati avviene sulla base di fattori microeconomici che, nell’opinione dell’investitore, segnalano la presenza di buone prospettive per il futuro di quel titolo rispetto ad un altro. Tra i vari fattori considerabili ci sono quelli che si basano sui fondamentali (come ad esempio il ROE) o legati a statistiche di mercato (come ad esempio il P/E – prezzo/utile).

Tra i due punti estremi, come di consueto, vi sono molte altre tipologie di approccio che fondono principi dell’uno e dell’altro.