Un aspetto sottovalutato: la persistenza della performance di un investimento

Quando si valuta un investimento o uno strumento finanziario, e lo si analizza sotto il punto di vista della performance, spesso si sottovaluta una caratteristica di quest’ultima: la persistenza.
La valutazione di un investimento non termina con l’analisi del suo profilo di rischio/rendimento e della sua struttura di costo. C’è un piccolo passo in più che si dovrebbe compiere, ma che spesso viene dimenticato: analizzare la capacità di quell’investimento di ottenere con una certa regolarità nel tempo le performance misurate in un determinato orizzonte temporale.
In altre parole si tratta di indagare la persistenza della performance nel tempo, un concetto che può essere spiegato in maniera più semplice con una metafora sportiva. Ipotizziamo di assistere ad un gran premio di formula 1. Per valutare le singole auto in corsa ci basiamo su due parametri: l’affidabilità meccanica che permette al mezzo di concludere la gara e la velocità, unita alla bravura del pilota, che le consente di tagliare il traguardo davanti alle altre. Al termine della gara ci troviamo di fronte a questa classifica: 1 Macchina Bianca 2 Macchina Nera 3 Macchina Blu.
Se ci fermassimo qui, valutando la prestazione nell’arco temporale di una gara, diremmo che certamente la Macchina Bianca è la più forte. Ma se prendessimo come riferimento l’intera stagione motoristica fino a quel momento disputata le cose potrebbero cambiare. Noteremmo infatti che la Macchina Bianca è arrivata nel 50% dei casi fuori dai primi 10 e che nel 20% dei casi non ha tagliato il traguardo. La Macchina Nera, invece, ha sempre tagliato il traguardo e nell’80% dei casi si è piazzata tra i primi dieci. Cambia la vostra considerazione sul valore della auto in gara?
Per gli investimenti si fa più o meno la stessa cosa. Raggruppati per insiemi omogenei si analizzano le performance (rendimento o rendimento corretto per il rischio) e se ne valuta il posizionamento in classifica nel tempo, spesso suddividendo la classifica in quantili, ossia in fasce di valore del parametro utilizzato per l’analisi.
Come tutti gli indicatori, anche la persistenza della performance ha i suoi lati deboli. Le ricerche effettuate nel tempo sull’argomento ne hanno individuato alcune caratteristiche ricorrenti:
- Con il solo rendimento storico raramente la performance persiste nel tempo e se ciò accade è particolarmente vero per i quantili peggiori.
- La persistenza della performance si individua più spesso con l’utilizzo di indicatori RAP (ossia di rendimento aggiustato per il rischio).
- Per i fondi di investimento l’utilizzo di gruppi omogenei per stile di investimento migliora l’analisi rispetto all’utilizzo di gruppi omogenei per benchmark di riferimento.
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