A cosa servono i coni di Ibbotson e come li utilizziamo nelle strategie etf

Come fare a sapere se nel tempo una strategia di investimento rispetta le attese iniziali di rendimento e di volatilità? I coni di Ibbotson ci vengono in aiuto, vediamo – in parole semplici – a cosa servono e come li utilizziamo nei nostri report sulle strategie etf.

coni di ibbotson e normalità di strategie in etf

Il grafico che vedete riportato qui sopra, qualcosa di già familiare ai nostri utenti abbonati, accompagna tutti i report sulle strategie di investimento con ETF che pubblichiamo sul sito di SpazioEtf. Comunemente viene chiamato Cono di Ibbotson, ed il perchè è facilmente intuibile vista la forma disegnata dalla linea rossa in basso e da quella verde in alto.

In inglese viene chiamato Ibbotson-Sinquefield Simulation. Ibbotson e Sinquefield sono i due creatori del modello, inizialmente di tipo empirico, nato nel 1976 e successivamente teorizzato da Kaplan nel 1998. Il cono di Ibbotson è un modello in tempo continuo che ha lo scopo di rappresentare graficamente le probabili evoluzioni della ricchezza derivante da un investimento.

Prendiamo come esempio il grafico proposto sopra. Partendo da una determinata coppia di valori rendimento-volatilità, la linea rossa rappresenta l’evoluzione peggiore che l’investimento oggetto dell’analisi può avere, tale scenario ha una probabilità di verificarsi del 5%. Questo significa che, 95 casi su 100, il valore dell’investimento da qui a cinque anni si collocherà al di sopra della linea rossa. In gergo si dice che questo grafico ha un intervallo di confidenza del 95%. Ma il cono ci da altre informazioni. La linea verde rappresenta l’altro estremo, vale a dire l’evoluzione più ottimistica del nostro investimento nel tempo. Anche in questo caso c’è una probabilità del 5% che le cose possano andare meglio e in 95 casi su cento il valore dell’investimento da qui a cinque anni si collocherà sotto la linea verde.

C’è poi uno scenario “centrale”, quello con la maggior probabilità di verificarsi che nel grafico è rappresentato da una linea grigia. Per il principio della mean reversion, nel lungo periodo l’andamento di un portafoglio dovrebbe convergere proprio verso lo scenario centrale.

A cosa serve questa rappresentazione della possibile evoluzione di un investimento? Sostanzialmente serve a due cose. Nel quadro di una pianificazione finanziaria serve a stabilire una linea di sicurezza per il risparmiatore, identificando quale sia la soglia sotto alla quale il montante non dovrà scendere nel corso del periodo di investimento. In un’ottica di analisi, invece, i coni di Ibbotson servo a monitorare la normalità di un investimento rispetto agli obiettivi iniziali di rendimento e di volatilità. In SpazioEtf utilizziamo i coni di Ibbotson per monitorare la normalità delle nostre strategie di etf rispetto ai vincoli di rendimento e volatilità impostati.

coni di ibbotson e non normalità di strategie in etf

Nel caso rappresentato qui sopra, ad esempio, si nota che l’andamento dell’investimento (linea nera) fuoriesce dai bordi inferiore e superiore del cono, indicando una situazione di non normalità della strategia ed avvisando della necessità di “metterci mano” per ritornare sulla strada giusta. Questo può capitare se la volatilità dell’investimento aumenta di molto rispetto a quella desiderata inizialmente, o se i rendimenti ottenuti sono considerevolmente più bassi rispetto a quelli attesi.

NOTA

Date le tante richieste pervenute abbiamo pensato di inserire qui di seguito un link per il download di un file Excel di esempio per il calcolo del cono di Ibbotson.

Foto di Manfred Richter