Il 2021 degli ETF vale 1 trilione di dollari

Il 2021 che sta andando a chiudersi è stato un anno di grande successo per il mondo degli ETF, lo confermano i dati diffusi in questi giorni da Morningstar e FactSet. Vediamoli assieme.

Alla fine di novembre il flusso totale di denaro in entrate negli ETF ha superato il trilione di dollari. Si tratta di un record storico che le ultime quattro settimane dell’anno sono destinate a ritoccare. Nel 2020 l’inflow complessivo si era fermato a 735 miliardi di dollari. Questo possente fiume di soldi che si è riversato sugli ETF ha portato il loro patrimonio complessivo a quota 9,5 trilioni di dollari, circa il doppio rispetto al 2008.

Un successo, spiega Morningstar che ha raccolto questi dati, figlio soprattutto di una buona performance dei listini azionari e della mancanza di alternative di rendimento. A trarre maggior vantaggio da questo trend sono stati i fondi a replica statunitensi, rafforzando ancora di più la posizione sul mercato di gestori come Vanguard, BlackRock e StateStreet.

Di fronte alla crescente domanda, i gestori hanno ampliato notevolmente la platea di strumenti. Secondo i dati elaborati da FactSet, da gennaio ad oggi sono stati creati 380 nuovi fondi a replica, 60 in più del 2020, nuovo record storico. Sempre nel corso del 2021 si sono registrate appena 74 chiusure, il minimo dal 2013. Altro dato particolarmente significativo è che dei 380 nuovi ETF lanciati nel 2021, ben 260 sono a gestione attiva e solo 25 ESG.

Difficile dire se questa “catalogo” di ETF riuscirà a rimanere così fornito a lungo. Sempre stando ai dati FactSet, dei 600 ETF presenti sul mercato statunitense, la metà ha un patrimonio inferiore ai 50 milioni di dollari. Il 40% dei flussi in entrata è stato intercettato da una ventina di fondi, con una commissione di gestione media dello 0.1%.

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