Investitori puntano sull’azionario USA, ETF sugli scudi.

Gli investitori puntano sull’azionario USA e l’analisi dei flussi di capitale in entrata sugli ETF lo dimostra, con i numeri del primo trimestre 2021 che hanno già superato quelli dell’intero 2020. Il nuovo ETF sulle criptovalute in Brasile e tendenza degli ETF su tematiche ESG in Europa sono le altre news scelte della settimana.

Investitori puntano sull’azionario USA attraverso gli ETF. Nei primi quattro mesi del 2021 il flusso di capitale complessivo investito in ETF azionari USA è già superiore a quello fatto registrare nell’intero anno 2020. 246 miliardi di dollari da gennaio ad oggi, contro i 231 miliardi raccolti l’anno scorso. Dai dati Bloomberg emerge un flusso in entrate che nei mesi di febbraio e marzo è stato di ben 80 miliardi di dollari mensili, aprile si ferma a 26 miliardi. Nel primo trimestre la raccolta complessiva degli ETF USA è stata di 250 miliardi di dollari, di cui 210 mila in ETF azionari (S&P500 in particolare). A farne le spese sono i fondi comuni di investimento. Da gennaio -46 miliardi di dollari per i fondi passivi e -11 miliardi di dollari per i fondi a gestione attiva.

Primo ETF bitcoin in Brasile. Lanciato a metà febbraio, l’Hashdex Nasdaq Crypto Index ETF è il primo etf tematico sulle criptovalute quotato sulla borsa brasiliana. Nel giro di due mesi ha raccolta circa 112 milioni di dollari di capitale, diventando il quinto etf per numero di sottoscrittori in Brasile. L’ETF investe in un indice, il Nasdaq Crypto Index che traccia le performance delle principali criptovalute internazionali.

ETF sostenibili, boom di nuove emissioni nel primo trimestre 2021. I primi tre mesi del 2021 hanno visto in Europa un vero e proprio boom di nuove emissioni di ETF collegati ad indici ESG. Secondo i dati Morningstar i nuovi ETF sostenibili da gennaio ad oggi sono 33, contro i 29 dello stesso periodo del 2020. Lyxor fa la parte da leone con ben 18 nuovi etf ESG lanciati. Dando uno sguardo al 2020 Morningstar ci ricorda che degli 88 nuovi fondi a replica passiva arrivati sul mercato l’anno scorso, solo 19 erano obbligazionari e di questi ben 16 erano corporate.

Foto di Angelique Johnson