Settimana di rimbalzo sui mercati

Dopo ottave ricche di incertezze, la settimana a cavallo tra il nefasto ottobre e novembre si chiude con un rimbalzo dai toni globali.

Con l’economia americana che continua a crescere e le possibilità che si giunga ad un accordo tra USA e Cina, le borse statunitensi chiudono la settimana con rialzi superiori al 2%. Boom delle small cap che segnano addirittura un +4,4%. A conferma della pessima configurazione del mese appena trascorso, le perdite a 30 giorni rimangono abbondantemente sopra il 5%.

Acquisti diffusi anche sui mercati europei, con Milano che recupera quasi 4 punti percentuali – grazie alle banche e ad una pausa di riflessione degli investitori sulla manovra. Anche qui c’è da notare che il computo a 30 giorni rimane pesantemente in rosso. A differenza delle borse statunitensi, le piazze europee hanno il segno meno anche a 12 mesi. Bene anche le borse asiatiche.

Sul fronte obbligazionario, smaltita la tensione sui tassi, si tornano a vedere gli acquisti sui periferici (Italia in testa). Aumentano i rendimenti sui governativi canadesi a seguito della decisione della banca centrale di aumentare i tassi di riferimento.

I nostri portafogli chiudono la settimana con un rendimento medio dell’1,65%