Boom di ETF, la banca centrale d’Irlanda pensa a nuove regole

L’Irlanda fa i conti con il boom degli Etf e la Banca Centrale inizia a pensare a nuove regole per la creazione di questi strumenti in terra celtica.

I numeri come al solito dicono molto. In Irlanda sono registrati 730 “veicoli” (le fondamenta su cui poggiano gli etf) per un ammontare di oltre 330 miliardi di euro, il 56% degli assets in ETF quotati in Europa. Le stime parlano di un raddoppio entro i prossimi 4 anni. Numeri impressionanti che hanno fatto drizzare le antenne alle autorità irlandesi preoccupate a garantire trasparenza, liquidità ed il ruolo degli AP (gli operatori sul mercato primario).

Fino a quando gli ETFs rappresentavano una piccola parte del mercato – ha spiegato il direttore generale della CBI, Derville Rowland – non vi erano grossi problemi a lasciare una relativa libertà di azione ai promotori e gestori di ETFs. Le cifre attuali ci obbligano a rivedere la regolamentazione al fine di garantire la protezione degli investitori.

Per la CBI è fondamentale investigare ed agire al fine di tenere sotto controllo i potenziali rischi di questa nuova forma di investimento pur mantenendone le caratteristiche principali (diversificazione, trasparenza e costi bassi).